Il lavoro dell’Usca di Lamezia e la storia di un giovane medico in prima linea

Lamezia Terme – Da un po’ di tempo in città gira un “angelo” in camice bianco, così è visto e considerato dalle tante testimonianze che giungono da più parti. E tutte provenienti da persone sofferenti, che hanno bisogno quotidianamente d’aiuto in questo tempo di pandemia che, purtroppo, ormai ci accompagna da un anno. Attestati di stima, affetto e riconoscimento arrivano nei confronti di un giovane medico di 27 anni, originario di Catanzaro ma che su Lamezia sta investendo tutto il suo tempo, la sua passione, la sua dedizione e l’amore verso chi soffre a causa del Covid-19. Si chiama Enrico Antonio Errico e lavora con le Usca, le Unità speciali di continuità assistenziali. L’ultima testimonianza, in ordine di tempo, è quella di un signore che preferisce rimanere nell’anonimato: “Ha trattato mia mamma come se fosse sua mamma” racconta con un filo di voce rotta dall’emozione. “È una persona fuori dal normale, molto squisita”. Per conoscerlo meglio, siamo andati anche noi sul territorio a “scovarlo” sul campo, “rubando” qualche minuto al suo prezioso lavoro. Ci incontriamo e Antonio fa subito capire di essere la persona descritta nei tanti messaggi giunti presso la redazione de il lametino.it. Chiarisce subito: “possiamo darci del tu”. E per una volta con piacere veniamo meno a quelli che sono i canoni tradizionali delle interviste.