Covid, Unilavoro Pmi: “Necessario redigere nuovo piano interventi”

Catanzaro – “Alla luce della nuova configurazione dell’Italia, restano in zona rossa, la città di Bolzano e la Sicilia. In quest’ultima, è stato individuato un focolaio in una casa di riposo con 25 anziani contagiati. Restano in zona arancione Calabria, Emilia Romagna, Veneto, Abbruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle D’Aosta. Rimangono gialle, invece, oltre alla Provincia Autonoma di Trento, Campania, Basilicata, Molise e Toscana”. È quanto si legge in una nota di Unilavoro Pmi. “La Lombardia e la Sardegna, aggiungono, prima in zona rossa e in zona gialla, ritornano arancioni. Come in precedenza, rimangono attive le misure di restrizioni ovunque. Nelle regioni arancioni sono consentiti gli spostamenti all’interno del proprio comune e gli spostamenti nelle altre ragioni per comprovate motivazioni. Aperti i negozi e i centri commerciali; questi ultimi fino a venerdì. Chiusi musei, teatri, cinema, piscine e palestre. Didattica in presenza e possibilità di recarsi nelle seconde case anche fuori Regione. Resta in vigore il coprifuoco dalle ore 22,00 alle ore 5.00. Nelle zone rosse rimangono chiuse tutte le attività commerciali fatta eccezione per i negozi che vendono generi alimentari e di prima necessità. Un lockdown che si distingue dal precedente poiché consente l’apertura a fiorai, librerie, ferramenta e negozi di elettrodomestici e computer. Vietati gli spostamenti dalla propria zona di abitazione se non per comprovati motivo di lavoro, di salute, o di particolare necessità. Possibilità di far visita ad amici e parenti dalle ore 22.00 alle ore 5.00. Restrizioni rigorose che continuano a destare preoccupazione, a generare malessere, a determinare dure conseguenze economiche. I dissensi, che accomunano gran parte degli italiani, hanno portato molti sindaci della Lombardia a supporre la necessità di attuare una vera e propria class action contro il Governo, ipotizzando la possibilità di un’azione comune che coinvolga commercianti ed esercenti contro il lockdown e contro le misure attuate per contrastare il coronavirus. A loro avviso, una class action sarebbe l’unica, e la più efficiente risoluzione, capace di tutelare e risarcire le aziende, i commercianti e le famiglie”. “Un’azione concreta e non certo nuova, proseguono. Già in precedenza un pool di avvocati aveva lanciato la necessità di una class action, ritenendo, come gli altri, che lo strumento del Dpcm fosse inadeguato perché ‘usato in modo illegittimo e strumentale, a danno di commercianti, piccole e medie imprese e cittadini, ingiustamente vessati. Azioni che hanno coinvolto l’Italia e non solo. Già nei mesi successivi, si sono registrate azioni di classe In Australia, in Canada e negli Stati Uniti. Interventi necessari che hanno risposto alle problematiche e alle esigenze delle imprese, trovatesi a pagare lo scotto di errori, di eccessi e di misure restrittive drastiche. Unilavoro Pmi di Catanzaro, in questo cataclisma generale, non ha mai arretrato il suo impegno e nonostante le difficoltà logistiche, che hanno limitato la gestione fisica degli approcci, ha continuato a dimostrare forte vicinanza a tutte le aziende, evidenziando, a più riprese, uno spaccato estremamente allarmante ‘pur comprendendo la necessità che vengano mantenute restrizioni severe, mirate a contrastare questa nefasta epidemia, si fa difficoltà ad accettare simili oppressioni. Le aziende sono al collasso. Imprenditori e commercianti sono esausti ed esasperati. Le famiglie, sulle quali gravano difficoltà economiche non indifferenti, sono disperate. Gli studenti vivono un disagio profondo e sono sottoposti, ormai da tempo, ad un elevatissimo stress emotivo che li condanna ad una situazione complessa, esitante, angosciosa, che non accenna a migliorare’. In questo scenario nefasto, è necessario redigere un nuovo piano di interventi, che proponga soluzioni per tutti”. “L’impegno del governo, concludono, che continua a mostrare la volontà di fare, aggiornando le misure a sostegno delle imprese dei lavoratori e delle famiglie, deve essere opportunamente seguito dall’impegno delle Regioni. Queste ultime, il cui ruolo è decisamente fondamentale, devono dimostrare la loro rettitudine e fornire il proprio know-how mettendo in campo una serie di misure per sostenere imprese e famiglie. Proporre interventi migliorativi, proporzionati alle esigenze, che prevedano soluzioni semplici, immediate e sostanziali”.